mercoledì 12 settembre 2012
Una storica impresa italiana.
Una storica impresa italiana.
L’impresa ha inizio, nei primi anni del secolo scorso, per opera del Comm.Ing.Prof. Cesare Jonghi Lavarini (Dirigente delle Regie Ferrovie e Docente al Politecnico di Torino). La Società Edificatrice Immobiliare Milanese Spa è stata fondata nel 1927 dal Cav.Gr Cr. Ing. Edmondo Luigi Jonghi Lavarini e si è occupata di cementi armati, realizzazione di costruzioni civili (interi stabili), industriali (fabbriche e capannoni), militari (caserme e fortificazioni), opere pubbliche, appalti e case popolari in tutto il nord Italia. Fornitori ufficiali del Ministero della Guerra, del Ministero dei Lavori Pubblici e del Comune di Milano, durante il Regime Fascista. Attiva nella ricostruzione di Milano (dal Teatro La Scala a Palazzo Litta), dopo la guerra, la SEIM ha incominciato ad occuparsi anche di investimenti immobiliari, gestione, amministrazione e manutenzione di stabili. Oggi le attività principali dell'azienda, portata avanti dal Comm.Dott. Cesare Giovanni (Medaglia d’Oro della Camera del Commercio e dell’Industria di Milano) e dal Cav.Dott. Roberto, rispettivamente figlio e nipote del fondatore, sono quelle della vendita di immobili e della ristrutturazione edile di interni. La SEIM è una piccola ma solida azienda famigliare, alla quarta generazione, socia di numerose associazioni di categoria (ADSI, AMPE, ANACI, UPPI), vanta una lunga esperienza nel settore immobiliare e può offrire alla propria clientela, oltre a serietà, professionalità e cordialità, un servizio completo e personalizzato al miglior rapporto qualità-prezzo.
VENDITA di Immobili
Vendita diretta, con mandato semestrale in esclusiva, di proprietà immobiliari (appartamenti, uffici, negozi, stabili interi, ville) a Milano, in Lombardia, Piemonte e Liguria (con solo il 2% di provvigioni). Attenta valutazione del Vostro immobile (sopraluoghi e misurazioni, studi di settore e di mercato, raccolta di documentazione). Adeguata pubblicità, tradizionale (annunci e cartelli) e web (realizzazione di documentazione video fotografica ed eventualmente anche di piantina digitalizzata e di visita virtuale) della Vostra proprietà. Attenta selezione dei possibili acquirenti ed seria verifica della loro reale solvibilità. Gestione delle visite, venendo incontro alle esigenze dei proprietari. Assistenza (amministrativa, tecnica, legale, notarile e fiscale) e raccolta di tutta la documentazione necessaria (visure catastali, atti di provenienza, certificazioni energetiche) al compromesso ed al rogito. Mediazione in compravendita di locali ed attività commerciali (come bar e ristoranti) e terreni edificabili a Milano ed in Lombardia. Mediazione in compravendita di qualsiasi tipologia di proprietà immobiliare, in tutta Italia e consulenza in investimenti immobiliari in Europa (Russia compresa) ma anche in Libano, paesi arabi e Cina.
RISTRUTTURAZIONI di Immobili.
Interventi di recupero, completo e personalizzato, della vostra proprietà, con sgravi fiscali del 50%. Sopraluoghi e preventivi, veloci e gratuiti. Consulenza progettuale, studi di fattibilità, realizzazione di capitolati, pratiche tecniche ed edilizie, autorizzazioni e permessi. Lavori edili (opere murarie, imbiancature e verniciature, gessi e stucchi, levigature marmi e legni, posa pavimenti e serramenti, realizzazione impianti elettrici, termici, idraulici e di illuminazione, bagni e cucine, recupero sottotetti). Direzione lavori e piani di sicurezza. Certificazioni tecniche ed energetiche. Studio e realizzazione di impianti di sicurezza e di allarme, (personalizzati e per ogni esigenza), porte blindate, scale interne e cancelli automatizzati. Rifacimento tetti e facciate, trattamento e smaltimento amianto ed eternit, energie alternative, pannelli solari ed impianti fotovoltaici. Consulenza progettuale di architettura di interni e di arredo. Sistemazione di terrazzi, cortili e giardini e sistemi di irrigazione automatica. Bioedilizia e bioarchitettura, materiali tradizionali ed alternativi, impianti domotici ed alta tecnologia, antiquariato e design. Ristrutturazioni personalizzate di locali commerciali. Recupero e restauro di dimore antiche e storiche (usufruendo di sgravi fiscali e contributi pubblici).
Locazioni e Gestione Immobiliare.
Attenta valutazione del Vostro immobile (sopraluoghi e misurazioni, studi di settore e di mercato, raccolta di documentazione) e precisa stima del canone possibile. Adeguata pubblicità, tradizionale e web, gestione delle visite, venendo incontro alle esigenze della proprietà. Ricerca ed attenta selezione dei potenziali inquilini (privati o società) e-o dei loro garanti, verificandone le garanzie e la solvibilità (dichiarazioni dei redditi, buste paga e conti correnti, protesti e certificati penali). Redazione, stipula e registrazione del contratto, a norma di legge ed a tutela della proprietà. Contratto libero ad uso abitativo (di anni 4 + 4) e commerciale (di anni 6 + 6). Gestione singole unità immobiliari (appartamenti, uffici, negozi, box, magazzini e capannoni) ed interi stabili (di unica proprietà) a Milano e Provincia. Riscossione degli affitti e delle spese, tramite bollettazione trimestrale e bonifico bancario e gestione dei rapporti con gli inquilini (con nostra consulenza del 4% sul puro canone annuo). Eventuale conteggio e ripartizione delle spese e gestione dei rapporti con il condominio.
Consulenza e servizi immobiliari.
Sopralluoghi, misurazioni, realizzazione di documentazione video e fotografica, controlli urbanistici ed ambientali, verifica di fattibilità di opere architettoniche, stesura di relazioni tecniche e peritali, semplici o asseverate. Pratiche tecniche e catastali (perizie, valutazioni, stime, visure, mappe, planimetrie, volture, cambio d'uso, rendite e variazioni, tabelle millesimali, calcolo della rendita presunta).
Pratiche legali, notarili e fiscali (compromesso, rogito, redazione e registrazione dei contratti, successioni, frazionamenti, ipoteche, regolamenti condominiali).
Finanziamenti, mutui casa, tramite convenzioni con primari istituti di credito ed ai migliori tassi di mercato. Gestione e manutenzione impianti di riscaldamento (terzo responsabile e libretto caldaia) e fornitura combustibile (gasolio e metano). Servizi di pulizia, sgomberi e piccoli traslochi, spurghi, disinfestazione e giardinaggio. Servizi di portierato, vigilanza e sicurezza, sistemi di allarme e sicurezza. Assicurazione, Polizze Generali Fabbricato e per singole unità immobiliari Arredamento d'interni, mobili d'ufficio, mobili su misura. Gestione del verde (giardini, cortili, terrrazze).
Contatti ed informazioni: SEIM UNO SRL, Corso Sempione 34, 20154 Milano - Tel. 02.3313260 - Fax 02.31801315 - Cell 346.7893810 - www.seimuno.com - robertojonghi@gmail.com
Itaca: Laboratorio Politico per la Rinascita Italiana.
In tanti mi chiedono pareri sulla situazione politica e sul futuro della destra italiana. La situazione, nonostante gli enormi spazi potenziali di azione, è decisamente desolante. Gli ex AN del PDL rimangono ostaggio di Berlusconi e continuano a sostenere questo infame governo tecnocratico e plutocratico, che cura solo gli interessi degli usurai delle banche, degli speculatori delle borse e dei parassiti dell’alta finanza internazionale. La Destra di Storace, che a Milano ed in Lombardia praticamente non esiste, non si è ancora unita con la Fiamma Tricolore, anzi, invece di “fare fronte” (nazionale, popolare, sociale ed identitario) contro il mondialismo, alle prossime elezioni politiche, rischia seriamente di finire (e scomparire) nel listone unitario berlusconiano. Altre alternative politiche (serie e valide), a destra, non ve ne sono, nemmeno in prospettiva. Quindi, purtroppo, ad oggi, non posso che confermare il mio convinto disimpegno dalla politica attiva, almeno da quella partitica ed elettorale. Ultima speranza rimane il progetto culturale (unitario, trasversale e costituente) promosso da Veneziani: (Roberto Jonghi Lavarini, Milano, 12 settembre 2012) http://www.progetto-itaca.it/ - robertojonghi@gmail.com
lunedì 10 settembre 2012
Intervista a Fulvio Moneta Caglio.
Gianni Spina intervista Fulvio Moneta Caglio.
Una delle probabili “facce nuove” del centro-destra, alle prossime elezioni politiche: "il duca-conte" Fulvio Moneta Caglio dei Suvich di Bribir, classe 1965, sposato con due figli, doppia laurea in economia commercio e giurisprudenza, avvocato e commercialista (revisore dei conti), autentico aristocratico e Cavaliere di Malta, storico dirigente della destra italiana (MSI, AN, PDL) e consigliere di zona del comune di Milano, già direttore della Fondazione per il cinema della regione Lombardia, oggi segretario milanese della gloriosa Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.
DOMANDA: a così tanti anni dall'esodo, di cosa si occupa esattamente la storica Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia?
RISPOSTA: gli scopi originali non sono mutati semmai se ne sono aggiunti dei nuovi. Quelle terre erano italiane per cultura, storia, tradizione. Sin dal tempo dell’antica Roma e attraverso il dominio di Venezia la Venezia Giulia e la Dalmazia hanno rappresentato e rappresentano un pezzo di Italia. Quindi innanzitutto mantenere e trasmettere il ricordo di quelle terre attraverso manifestazioni pubblicazioni, seminari e quanto altro possa servire. Adesso a tanti anni dall’esodo l’associazione deve allargarsi a chi, per vicende familiari, non ne è stato direttamente partecipe e diventare patrimonio nazionale. Ma non solo ricordi e mantenimento della tradizione, dobbiamo essere protagonisti, attraverso le istituzioni, di un’opera di presenza in quei territori che non devono essere più considerati come “stranieri” ma integrati in un’Europa che fa delle sue radici il punto di forza della sua unità. Infine non devono essere dimenticati i diritti degli esuli e dei loro discendenti. Eque compensazioni, come è avvenuto in quasi tutti i Paesi ex comunisti, vanno garantiti. Su questo nessun cedimento il diritto di essere europei presuppone che la giustizia valga innanzitutto per chi è stato ingiustamente perseguitato e spogliato di tutti i suoi beni .
DOMANDA: lei è uomo di profonda cultura, proveniente da una antica famiglia aristocratica longobarda, cosa ne pensa di questa Europa?
RISPOSTA: non è l’Europa che volevamo. E’ stata costruita un’Europa di mercanti con l’illusione che l’economia avrebbe trainato la politica. Non funziona così. L’Europa nasce dalla fusione del pensiero greco-romano con le migrazioni dei popoli barbari. Quindi la razionalità e il pensiero unite alla passione e all’ardore. Roma ha conquistato l’Europa attraverso la civiltà assimilando senza opprimere. Portando strade acquedotti, terme ma anche il diritto e l’orgoglio di appartenenza. Molte guerre sono state combattute non contro Roma ma per essere cittadini di Roma. Questa premessa per dire che l’Europa deve innanzitutto partire dalle sue ragioni culturali. E’ ridicolo, per esempio, pensare che un Paese come la Grecia, per motivi economici, possa uscire dall’Europa. E’ grazie al pensiero filosofico greco alle sue istituzioni e alle guerre che ha combattuto contro l’assolutismo persiano che oggi possiamo parlare di Europa come qualcosa “a sé”. L’Europa deve contare di più, parlare con una sola voce. Qualsiasi nazione deve essere parte integrante e non essere lasciata indietro. Non più la supremazia di alcuni, come la Germania, perché è dalle diversità e dalle tradizioni comuni che l’Europa si è forgiata nei secoli.
DOMANDA: quale è il suo giudizio, di simpatizzante di destra, già dirigente di AN e consigliere a Milano, sulla situazione politica italiana?
RISPOSTA: la politica attualmente non esiste più è stata “commissariata” perché non ha avuto il coraggio di osare. Non si può vivere alla giornata. Avevamo bisogno di riforme, di un nuovo patto Stato-cittadino. Di ridare fiducia nelle istituzioni. Di rendere il cittadino di nuovo fiero di essere italiano. Abbiamo preferito sopravvivere questo ha portato alla disaffezione alla sensazione che da questo Stato non ci si possa aspettare nulla e che di conseguenza sia legittimo truffarlo tanto così “fan tutti”. Dobbiamo ripartire da capo con regole chiare, con il rispetto degli impegni, con la certezza che chi sbaglia paga ma chi si comporta bene sarà premiato. Solo così potremo rialzare la testa e riprendere il posto che ci spetta. Io sono convinto che l’italiano sia pronto non deve più, però, avere cattivi esempi ma modelli a cui conformarsi e da seguire.
DOMANDA: in molti, singoli ed associazioni, da tempo, la invitano a candidarsi alle prossime elezioni politiche del 2013: cosa risponde loro?
RISPOSTA: la mia famiglia ha sempre servito l’Italia in politica nel lavoro sotto le armi. Qualsiasi cosa io possa fare per la mia Patria lo considero un onore.
DOMANDA: lei è appassionato ed esperto di cinema: quali film ci consiglia di andare a vedere al cinema? E Lei, quale ha visto l'ultima volta?
RISPOSTA: è vero ho avuto anche incarichi prestigiosi in quel campo. Devo però ammettere che la maggior parte dei film cosiddetti “culturali” mi annoiano. Amo l’azione, i film che trasmettono passione. Andrò a vedere sicuramente il cavaliere oscuro il ritorno. E nel mio Pantheon metto i film più disparati dal gladiatore, alle relazioni pericolose da invito a cena con delitto alla carica dei 600. L’ultimo film visto, che consiglio, è il dittatore.
http://www.italiainforma.it/
venerdì 31 agosto 2012
lunedì 23 luglio 2012
PROGETTO ITACA.
La Comunità Militante di DESTRA per MILANO, da sempre sostenitrice dell'unità politica e del rilancio culturale della destra italiana, aderisce, con convinzione ed entusiasmo, al Progetto ITACA: Laboratorio Politico per la Rinascita Italiana, promosso da Marcello Veneziani e Renato Besana. F.to Roberto Jonghi Lavarini
L'APPELLO D'ASCOLI
Il seminario di Ascoli aspira a dare una voce, un collante e una prospettiva di rinascita a quell'arcipelago che in modo inadeguato e superato definiamo destra.
Non è il ritorno al passato, ma vuol essere l'atto di nascita di una nuova storia e di un disegno prepolitico che vuol farsi politico. Ambizioso, ma senza illusioni.
Non vogliamo rassegnarci al nulla, al vuoto e alla paralisi. Non vogliamo accettare come definitiva la morte della politica, la fine di ogni destra possibile, ideale e reale, sociale e nazionale, conservatrice e rivoluzionaria. E non vogliamo finire passivamente al rimorchio di leadership e rientrare in fasi che consideriamo concluse. In ogni caso la decisione nel merito scaturisca da un atto preliminare di autonomia. Vogliamo risvegliare la passione civile e ideale in un paese stanco e disperato e la difesa della sovranità, popolare e nazionale, statuale e politica. Siamo convinti che la crisi economica vada affrontata a partire da scelte che precedono l'economia. Vogliamo ripartire dalla tradizione come viva continuità con le origini e con il futuro; e dall'amor patrio come passione autentica per la nostra comunità. Vogliamo suscitare una nuova selezione fondata sul merito e sulla qualità ed esigere da chi fa politica che cooperi a selezionare giovani e donne, tecnici e outsider.
Proprio perché siamo realisti non proponiamo di far nascere dal nulla un nuovo soggetto, ma di dar luogo a un incontro per rimettere insieme - in un movimento, in una fondazione, e poi eventualmente in un soggetto politico – le realtà esistenti, ovvero tutti coloro che provengono da destra o che non disdegnano di definirsi tali: dalla componente di Alleanza nazionale rimasta nel Pdl (ora in via di ritorno a Forza Italia) a la Destra guidata da Storace, dai componenti di Futuro e Libertà a tutta la galassia di circoli sparsi, movimenti e gruppi non allineati, associazioni e singoli che non intendono restare prigionieri del passato o di settari estremismi.
Suggeriamo un passo indietro a tutti coloro che hanno espresso in prima linea questo ciclo ventennale; lasciando spazio a nuove leve, anzi aiutandole a emergere, favorendo il ricambio. Crediamo nell'autonomia della politica e ancor più della cultura; ma in alcuni momenti di svolta, come già accadde nel biennio 92-94, è dovere spingersi ai confini ed esporsi in un lavoro prepolitico. Non vogliamo veder finire così male quell'intreccio di idee e di esperienze, di radici e di consonanze, che in modo sbagliato seguitiamo a definire destra. C'è dentro la nostra vita, o una sua parte significativa, e non intendiamo lasciarla morire o svilire in una discarica. Permettendoci una parola pomposa e desueta, ma a noi cara, lo facciamo per l'onore, oltre che per il bene della nostra Patria.
Il Seminario di Ascoli si propone perciò come promotore di un incontro prima che finisca l'estate con i segmenti politici più vivi ed attenti al fine di ritrovare le ragioni e le passioni di una nuova Alleanza. Si crei prima un ristretto intergruppo, costituito per metà da rappresentanti politici e per metà da extrapolitici che studi la possibilità di dar luogo una costituente, che dovrà poi selezionare i propri rappresentanti. Nessun nemico a destra, non ci poniamo contro; solo in favore della destra, dell'Italia e del suo rinnovamento. Il progetto finale è far nascere un soggetto unitario, sovrano e visibile, che decida se, in che modo e fino a che punto allearsi per incidere nella realtà, se preferire un ruolo di testimonianza e di opposizione; o se, in un mutato clima, diventare esso stesso il battistrada della rinascita italiana.
ITACA
di Renato Besana
Anche le parole hanno bisogno di manutenzione: destra, per esempio. Affinché continui ad avere un significato, o ne acquisti uno nuovo, al passo con la Storia, bisogna restituirle un progetto, nel qui e ora, lo sguardo rivolto al futuro. Questo l’argomento di lunghe conversazioni con Marcello Veneziani, dalle quali è scaturito un appello di venti righe, girato tra amici, e un nome:
Itaca. La terra del ritorno, l’isola che c’è, lontana da utopie velleitarie, dove ritrovare la propria identità, che il lungo viaggio attraverso mari in tempesta ha forgiato in forme inattese e arricchito di esperienze. Nessuna nostalgia per il vecchio Msi, né per la diafana Alleanza nazionale, sparita in un pomeriggio senza una lacrima. L’idea è di aprire un laboratorio politico per la rinascita italiana, premessa a un rinnovamento non più eludibile, che non può certo ridursi a interventi di cosmesi.
Veneziani ha poi tradotto questa linea ideale in un più articolato appello, apparso sulle pagine del Secolo d’Italia diretto da Marcello De Angelis. Ne è scaturito un dibattito cui hanno finora partecipato Ignazio La Russa, Massimo Corsaro, Altero Matteoli e Alfredo Mantica: emergono, dai loro interventi, dubbi e perplessità, suscitando l’impressione che giocassero in difesa. Non hanno forse compreso appieno lo spirito dell’iniziativa, che si rivolge a una vasta area oggi in frantumi, da Storace a Fini passando per il Pdl. “Né con te né senza di te”, dice l’epitaffio sulla tragica storia di due amanti in un vecchio film di Truffaut, “La signora della porta accanto”. Lo stesso potrebbe ripetersi, con qualche variante, per il Popolo della Libertà: né con Berlusconi né senza Berlusconi. Il partito ombrello sotto il quale si erano rifugiati, continuando a detestarsi, democristiani e socialisti, liberali e reduci di An, non ha retto al tramonto del leader, il cui ritorno, tuttavia, procurerebbe più guai di quanti riuscirebbe a parare. Il Pdl è ormai un brodo primordiale, nel quale nuotano persone rispettabili e vecchi marpioni, portaborse avidi e triciclati senza pudore, avventuristi e faccendieri, alla ricerca d’una scialuppa per salvarsi dal naufragio. Gli elettori non ne vogliono più sapere, come i turni amministrativi dello scorso anno e di questo hanno dimostrato senza possibilità di smentita. Qualcuno ancora vota di malavoglia, altri restano a casa, altri ancora, per rabbia e disincanto, si sono riversati sulle Cinque stelle di Grillo.
C’è chi attende l’uomo nuovo, capace di guidare la riscossa. È un miraggio. Per quasi vent’anni l’arena della politica è stata dominata da partiti leaderistici: i berlusconiani, i dipietristi, i finiani, cui si sono da poco aggiunti i grillini (il cui personaggio bandiera preferisce però tenersi saggiamente in disparte). È questo modello a patire la crisi peggiore. Tra le forze in campo, a mostrare la migliore tenuta è il Pd, che non ha ceduto alla deriva personalistica. Un tempo, la politica poteva condurre alla notorietà; oggi è la notorietà che conduce alla politica. Montezemolo e Mentana vorrebbero costruirsi un partito, e chissà quanti altri. Non è la strada giusta: serve una classe dirigente diffusa, come quella che negli anni della ricostruzione risollevò l’Italia dalle macerie della guerra perduta.
Ecco allora la necessità di riprendere l’iniziativa, discutere, confrontarsi. È importante fare rotta su Itaca per delineare prospettive credibili in un Paese che patisce la peggiore delle crisi, quella della idee. Come ha scritto Veneziani, è venuto il momento di stilare “un programma essenziale e popolare in una decina di punti per rilanciare su basi effettive una nuova rivoluzione conservatrice italiana, conservatrice sul piano dei principi e dei beni, rivoluzionaria sul piano delle innovazioni pubbliche e sociali”. L’ alternativa è una sola: la scomparsa.
Ciascuno di noi è padrone del proprio destino: tutti insieme, dal basso, saremo il motore del cambiamento. Tenderemo l’arco di Ulisse per fare giustizia dei pretendenti che banchettano nella nostra casa: politici mediocri e corrotti, lacchè dei poteri bancari, demagoghi e moralisti. Una vastissima area è rimasta senza punti di riferimento; le istituzioni democratiche sono al minimo storico. C’è voglia di destra nel Paese: ora o mai più. (Post scriptum: chi ha preso questa iniziativa senza ripararsi sotto la coperta di alcun potere non mira a poltrone o sgabelli e non intende prestarsi a giochi di sorta, che poi si riducono a uno solo, quello delle tre tavolette.
Il fine è di catalizzare le molte voci libere che si levano dal corpo vivo della nazione. C’è molto da dire e da fare).
IL MIO APPELLO A TUTTE LE DESTRE
di Marcello Veneziani
Rivolgo questo appello esplicitamente, anche se non esclusivamente, a chi proviene da destra. Un appello personale, di cui mi assumo intera la responsabilità, non concordato con nessuno. Mi rivolgo a chi proviene da Alleanza nazionale, dal vecchio Msi, dalle esperienze varie e anche non politiche di destra nazionale, sociale e i non allineati. E mi rivolgo apertamente e direttamente a chi attualmente esprime su posizioni diverse il desiderio di ricominciare daccapo. Dico dunque alla componente destra del Popolo delle Libertà, dico alla Destra di Storace, dico a Futuro e Libertà, dico alla galassia di nascenti movimenti, come gli azzeratori di Giorgia Meloni, i patrioti di Elena Donazzan, il Fuori di Galeazzo Bignami, RinascItalia di Elisabetta Foschi, e tutti coloro che in questo momento stanno dando vita a esperimenti, incontri, tentativi di ripartire. Senza escludere la galassia giovanile dispersa o ritrovatasi in comunità e circoli, case e movimenti. Infine considero chi, come me, viene dalla destra sfusa, pensa da anni in libertà e in solitudine, o non è impegnato in nessuna realtà vagamente politica. È ora di ricostruire un soggetto civile, prima che politico e culturale. È ora che si torni ad Itaca, come scrive in un appello che sottoscrivo, Renato Besana. È ora che si tenti, dico almeno si tenti, di ritrovare un motivo comune per rilanciare l’iniziativa politica. Accogliamo come dato di fatto il disarmo bilaterale: Berlusconi e Fini costituiscono inevitabilmente un ciclo concluso. La loro parabola di leader è finita, differiscono i nostri giudizi su di loro, ma non possono essere più motivo di unione né di divisione. Si deve fare un passo oltre. Si chiede un passo indietro anche a coloro che hanno rappresentato in questi vent’anni la destra e si selezionino giovani, donne e outsider per costituire il nucleo costituente.
Non volevamo morire democristiani, ma non ci piace nemmeno finire grillini o montezemoliani. Si può agire all’interno del quadro bipolare, dunque collocandosi sul versante alternativo alla sinistra, ma occorre recuperare una propria linea d’azione e di pensiero. Anche perché nel paese esiste, come dimostra la nostra storia e il presente nel resto d’Europa, un’area che oscilla tra il dieci e il venti per cento, che aspetta un discorso serio di rinascita italiana. La Lega è ormai semidistrutta, il Pdl è dimezzato nei consensi e spappolato nelle sue interne spinte centrifughe, Futuro e Libertà vive con disagio all’ombra di Casini che peraltro gioca in autonomia e dichiara concluso il Terzo polo. Sintetizzando in una boutade sostengo che il Pdl, per accrescere l’offerta politica, deve spacchettarsi in P, D e L, ovvero Popolari, Destra e Liberali. C’è un potenziale bacino di consensi per chi con tempismo e attraverso volti e temi giusti riesce a interpretare il disagio presente, la voglia di futuro ma anche la memoria storica. Come mi è capitato di dire e di scrivere, è il momento giusto, per far nascere un’Altra Storia. Un movimento rigoroso e forte, duttile ai fianchi ma duro al centro, onesto e animato da passione civile, etica e ideale, un amor patrio di quelli che non odorano di stucco e rimmel ma vero e severo, che fa tornare il gusto della politica. Stavolta non si lascia il monopolio dell’etica alla retorica partigiana della sinistra, non si lascia l’esclusiva della sobrietà ai tecnici, non si lascia ai giudici stabilire l’onestà, non si lascia la rabbia popolare ai grillini. Si fa sul serio. Si chiamano i migliori, si usano i tecnici per raddrizzar la barca ma senza dar loro il comando: devono risponderne, e non alle banche o ai poteri esteri ma alla politica e al popolo italiano. Il primo atto è la selezione, la cerca dei dieci, e dai dieci dei cento e dai cento dei mille, per costituire una nuova élite, con fresche energie, scegliendo il meglio che c’è nel paese; il minimo indispensabile tra chi c’era prima, gli altri a casa o in fila senza priorità d’imbarco. E poi un programma essenziale e popolare in una decina di punti per rilanciare su basi effettive una nuova rivoluzione conservatrice italiana, conservatrice sul piano dei principi e dei beni, rivoluzionaria sul piano delle innovazioni pubbliche e sociali. L’alternativa è fingere che nulla sia accaduto, accodarsi ai vecchi capi, assistere inermi alla scomparsa, affondare indecorosamente per non osare. C’è un’estate intera per fondare il nuovo o finire nel nulla. Chi mi legge sa quanto sia lontano ormai da anni, dalla politica; ma, senza mutare indirizzo e soprattutto indole, è tempo di innescare un movimento vitale come quello che sorse, giusto vent’anni fa, con L’ Italia settimanale, che fu battistrada di molti eventi e coalizioni. Deponete i rancori, incontratevi, cercate la linea comune. Da soli non ce la fate, andrete al rimorchio se non al guinzaglio o finite fuori dal gioco. Abbiate il coraggio di sacrificare qualcosa e qualcuno per far nascere un vero soggetto politico, in grado di splendere da solo e di allearsi ma in funzione trainante e non passiva, capace di egemonizzare e non di accodarsi. Lo dico per l’Italia, per noi e per chi ha nostalgia del futuro.
giovedì 19 luglio 2012
Intervento politico di Fernando Crociani Baglioni.
Di seguito, pubblichiamo l'intervento politico del Conte Cavaliere di Gran Croce Professor Fernando Crociani Baglioni, Presidente del Centro Studi Storici e Politici Internazionali Patria e Libertà, autorevole esponente della destra aristocratica, nazionalista, cattolica e reazionaria europea, già Cancelliere dell'Ordine dell'Aquila Romana della Famiglia Mussolini, da sempre impegnato in molteplici associazioni ed iniziative culturali, sociali e di volontariato.
Annunciandosi la eventuale ricostituzione di Forza Italia di Silvio Berlusconi, dichiaro agli amici, ai camerati fedeli di sempre, che il tradimento di Gianfranco Fini ha cagionato il peggior male che potesse cagionare, condotto ai livelli più bassi della scena politica il centro-destra italiano, ammesso che sia mai esistito. La frettolosa unificazione di Forza Italia ed Alleanza Nazionale, così come la altresì frettolosa svolta di Fiuggi suggerì al "delfino di Giorgio Almirante" (??!!) e agli antichi camerati del Movimento Sociale Italiano Destra Nazionale, segnò l'affossamento , all'autoaffondamento della Destra italiana giunta ai massimi livelli elettorali della sua storia. Soltanto le ignobili abjure e il tradimento sistematico hanno finito per annientarla. Almeno finora. Fini nell'autunno 2007 parlò di comiche finali e di tentativo di annessione. Terminò per appiattirsi su tali comiche, facendole sue, e di lasciarsi annettere. Non come un agnello condotto al macello, ma come il traditore cui nulla interessa della Casa del Padre immeritatamente ricevuta in eredità da sì grande maestro. Ora che egli è ormai scomparso, autoescludendosi dal nostro mondo, dalla nostra comunità umana e politica, che certamente sopravvive alle sue abjure, al suo impossessamento del patrimonio di Montecarlo, etc., il Cavaliere, superato l'incidente di percorso delle sue dimissioni e del ministero Monti, pensa di rifondare Forza Italia, fregandosene di quel 18% di voti di Alleanza Nazionale che lo condusse per tre legislature ad un potere illimitato.... Penso che se la Destra italiana dovrà attraversare questa catarsi, bevendo fino in fondo tanto amaro calice, alla fine ne risulterà un bene. Sarà l'occasione per riunificarci con i camerati della Destra e di Fiamma Tricolore, con tutto il nostro mondo. Per poter determinare in avvenire nuovi scenari politici, all'insegna dei nostri valori, anteponendo ad essi come sempre quelli nazionali e sociali. Oggi, 18 di luglio, nel LXXVI anniversario della Rivoluzione nazionale spagnola, la sollevazione civico-militare di José Antonio Primo de Rivera e del Generalissimo Francisco Franco, riaffermiamo la nostra identità, e la nostra Fede nell'Italia, cui inneggiamo com'è nel nostro stile ! Viva l'Italia ! Fernando Crociani Baglioni
lunedì 23 aprile 2012
MILANO ONORA i CADUTI della RSI.
Domenica scorsa, 22 aprile, Milano haricordato, con una sentita e partecipata cerimonia militare e religiosa, icaduti militari e civili della Repubblica Sociale Italiana, sepolti presso ilCampo X del Cimitero Maggiore di Milano.
La manifestazione è stata organizzatadalla Unione Nazionale Combattenti della Repubblica Sociale Italiana di Milano(presieduta dal Comandante Armando Santoro, già Volontario della LegioneAutonoma Ettore Muti), in collaborazione con l’Associazione Nazionale Arditi d’Italia(presente il Comandante del Reparto di Milano, Leonardo Romano) e l’AssociazioneCombattenti della Decima Flottiglia Mas del Comandante Junio Valerio Borghese(rappresentata dal vice-Presidente Nazionale, Sergio Pogliani).
La Santa MessaTradizionale in Latino è stata celebrata da Padre Giulio Tam, della FraternitàSacerdotale San Pio X (fondata da S.E. Mons. Marcel Lefevbre). La cerimonia è terminatacon l’intervento storico del poeta Mario Varesi, la preghiera declamata dalla Ausiliaria Velia Mirri, il silenzio di ordinanza inOnore dei Caduti ed il tradizionale saluto finale di Marò e Parà.
Sono intervenuti: exCombattenti di tutte le Forze Armate ed Ausiliarie della RSI (Alpini dellaMonterosa, Arditi delle Brigate Nere e della Muti, Ausiliarie del ServizioFemminile, Avieri, Bersaglieri, Giovani Volontari delle Fiamme Bianche, Marinaie Marò della X MAS, Militi della Guardia Nazionale Repubblicana, Paracadutistidella Folgore, Volontari della Divisione SS Italiane, Volontari di Guerra), iparacadutisti di Milano (guidati da Dario Macchi e dal Conte Alessandro RomeiLonghena) e diverse rappresentanze politiche (Destrafuturo con FrancescoMarotta e Michele Puccinelli, Destra per Milano con Roberto Jonghi Lavarini,Fiamma Tricolore con Attilio Carelli e Gabriele Leccisi, Forza Nuova con DuilioCanu, Lealtà e Azione ed Unione Patriottica).
Fra gli oltre quattrocentopatrioti, dio ogni età e ceto sociale, sono intervenuti numerosi militanti della destra milanese e lombarda: Ago(“ideologo” del gruppo musicale DDT), Marco Battara (delle Edizioni Ritter), RemoCasagrande, il Prof. Luca Gallesi (giornalista), Carlo Lasi, Stefano Maricelli,Antonio Spadavecchia, Pierangelo Pavesi (ricercatore storico), RobertoPerticone (rappresentante ufficiale di Marine Le Pen in Italia).
Un ringraziamento particolare è dovuto aDonna Marisa, "Madrina del Campo X" ed a tutti i giovani volontari, organizzatida Francesco “Doppio Malto” Cappuccio (Circolo Letterario Ritter) e da GuidoGiraudo (Associazione Culturale Lorien), che hanno perfettamente pulito,ordinato e adornato di tricolori il Campo dell’Onore.
martedì 10 aprile 2012
Destra in Toscana
Pasquetta 2012 della destra in Toscana. Nella prima foto, da sx: l'Ing. Michele Puccinelli (coordinatore del movimento Destrafuturo) con il figlio Guido, Roberto Tenerani (da sempre militante della destra pisana, già segretario della storica sezione del Movimento Sociale Italiano di Palaia) e Roberto Jonghi Lavarini. Nella seconda foto: Jonghi ed i Puccinelli con il mitico Camerata Demistore Marconcini (Paracadutista, Combattente Volontario nella Repubblica Sociale Italiana) che partecipò alla missione per liberare Mussolini dalla prigionia sul Gran Sasso.
mercoledì 4 aprile 2012
Roberto Jonghi Lavarini: No a Monti, PDL addio, Politica arrivederci...

Il Governo Monti-Napolitano ha aumentato tutte le tasse, imposte ed accise, facendo lievitare enormemente il costo della vita, i prezzi di benzina, trasporti, bollette e generi alimentari. Ora vuole tagliare lo stato sociale, le pensioni ed i diritti dei lavoratori. Questo governo “tecnico” è espressione dei poteri forti e dell’alta finanza internazionale e fa gli interessi esclusivi delle borse e delle banche d’affari, mentre affama la povera gente, impoverisce il ceto medio e colpisce duramente la sana borghesia produttiva del nord (industriali, imprenditori, liberi professionisti, commercianti ed artigiani). Questo è un governo infame ed ingiusto, anti-popolare ed anti-nazionale che tartassa gli Italiani, le famiglie e le imprese: io non posso, certamente, sostenerlo e mi chiedo come possano farlo tutti coloro che, come me, provengono dalla limpida e gloriosa storia del Movimento Sociale Italiano di Almirante e Romualdi. Soprattutto per questo motivo, con grande amarezza e delusione, dico addio al fallimentare progetto del Popolo della Libertà che ha tradito i suoi principi ed i suoi elettori. Non abdico alla Politica, intesa nel suo significato alto e nobile di servizio alla nostra comunità ed alla nostra Patria, dico solo arrivederci, in attesa della auspicata riunificazione della destra italiana in un grande Fronte Nazionale come quello francese di Jean Mary e Marine Le Pen.
Il mio unico sito internet ufficiale (www.robertojonghi.it), le mie due pagine di Facebook e la mia mailing-list sono in manutenzione e rinnovamento, potete, comunque, seguirmi in rete, attraverso alcune realtà culturali e di informazione, con le quali collaboro:
http://destrapermilano.blogspot.it/
http://it-it.facebook.com/people/Fronte-della-Tradizione/1653332063
http://www.atuttadestra.net/
http://www.destranews.it/
Vi segnalo anche alcuni siti internet politici ai quali mi sento ora vicino:
http://destra-sociale.org/ (Destra Sociale di Giuliano Castellino)
http://padaniaeliberta.wordpress.com/ (Europa dei Popoli di Mario Borghezio)
http://www.progettonazionale.it/ (Progetto Nazionale di Piero Puschiavo)
In questa pausa mi dedicherò maggiormente alla famiglia, al lavoro ed anche al volontariato nei confronti dei tanti che hanno certamente più bisogno di noi. A Voi ed alle Vostre famiglie, invio i miei più cari saluti ed i miei più sinceri auguri per una Santa Pasqua di Resurrezione, serenità e riflessione, all’insegna della nostra migliore Tradizione europea e cristiana.
Roberto Jonghi Lavarini – robertojonghi@gmail.com – 346.7893810
martedì 3 aprile 2012
FRONTE della TRADIZIONE

Di fronte alla sempre più evidente decadenza (politica, economica, sociale e morale) delle sedicenti democrazie occidentali, schiave del mondialismo capitalista, dell'usura delle banche, delle speculazioni delle borse, del parassitismo dell'alta finanza internazionale e della ideologia materialista e relativista: Noi, in nome della nostra Tradizione, della nostra millenaria Civiltà Europea e Cristiana e degli ideali cavallereschi ed aristocratici che ci uniscono, rivendichiamo, con forza e con orgoglio, la nostra appartenenza culturale e spirituale al Sacro Romano Impero.
FRONTE della TRADIZIONE
tradizioneuropea@gmail.com
http://it-it.facebook.com/people/Fronte-della-Tradizione/1653332063
lunedì 2 aprile 2012
DESTRA NO-GLOBAL e NO-DEBITO



OCCUPYAMO PIAZZA AFFARI
MILANO, SABATO 31 MARZO 2012-04-02
CRISI: ESTREMA DESTRA, ANCHE NOI NEL CORTEO 'OCCUPY MILANO'
17:02 30 MAR 2012 - (AGI)
Milano, 30 mar. - "Non volevamo che fosse pubblicizzata, anche perche' non sappiamo quanto sia gradita la nostra presenza, ma e' una battaglia giusta e vogliamo sostenerla". Risponde cosi' all'Agi, Roberto Jonghi Lavarini, esponente dell'estrema destra milanese, riguardo alla presenza di diverse sigle di estrema destra, domani in piazza nella manifestazione OccupyMilano, organizzata da movimenti e centri sociali, che vedra' anche la presenza di sindacati. "Andremo senza segni di riconoscimento per evitare frizioni - ha proseguito Lavarini - ne' bandiere, ne' vessilli storici della destra. Al massimo porteremo dei tricolori". Riguardo alle motivazioni della manifestazione Lavarini aggiunge: "Le tematiche della sovranita' monetaria e dei guai causati dell'alta finanza sono sempre state nostre oltre che della sinistra. Domani saremo tutti insieme. Sono finiti gli schieramenti ideologici, le battaglie se sono giuste vanno fatte insieme". Le sigle di estrema destra che hanno annunciato la loro presenza in piazza sono: Destra per Milano, Destra sociale, Progetto nazionale e Unione patriottica. Saranno presenti anche esponenti del sindacato Ugl. (AGI) Apa
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Italia, Occupyamo Piazza Affari con la destra radicale
30 marzo 2012
Occupyamo Piazza Affari…con la destra radicale. Insieme con sindacati, partiti di sinistra e centri sociali, infatti, per la manifestazione di domani è prevista anche una massiccia rappresentanza di movimenti di estrema destra, capeggiata dal ‘barone nero’ Roberto Jonghi Lavarini. Tra le sigle che hanno annunciato la loro presenza: Destra per Milano, Destra Sociale, Progetto Nazionale, Unione Patriottica, Ugl, La Destra e Fiamma Tricolore. “Rossi” e “neri” insieme in corteo fianco a fianco contro la finanza internazionale? Oppure giornata di violenti scontri?
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LA REPUBBLICA - CRONACA
Protesta contro il governo
Milano blinda Piazza Affari
In corteo dalle 14 i No Debito di Cremaschi, i No Tav, Rifondazione comunista e anche
alcuni gruppi di destra. Fra le adesioni ci sono quelle di Moni Ovadia e Gianni Vattimo
di ILARIA CARRA
La sede della Borsa con il 'Dito' di Maurizio Cattelan
Contro la crisi. E contro «le misure lacrime e sangue e la macelleria sociale del governo MontiBce». È dal sindacalismo di base, dalla sinistra alternativa, dai movimenti “no debito” e dagli antagonisti dei centri sociali che nasce “Occupyamo Piazza Affari”, la manifestazione nazionale prevista oggi a Milano nella piazza «simbolo della finanza e del capitalismo». Il centro sarà quindi blindato. Una protesta contro le politiche e le riforme del governo Monti, per il no alla Tav e alle modifiche dell’articolo 18. La mobilitazione ingloba varie tematiche. E una miriade di sigle di associazioni, alcune tra gli organizzatori della manifestazione dello scorso ottobre a Roma, guastata anche da episodi di guerriglia. Motivo per cui l’appuntamento desta non poca apprensione tra le forze dell’ordine, che presidieranno massicciamente la marcia e la stessa piazza Affari. Partenza alle 14 da piazzale Medaglie d’Oro, corteo lungo corso di Porta Romana, via Santa Sofia, Molino delle Armi, via De Amicis, via Torino, via Cordusio, fino alla Borsa. «Bisogna creare uno spazio politico alternativo, fondato su radici sociali reali e notevoli — commenta il leader del coordinamento No Debito, Giorgio Cremaschi — un’alternativa rispetto a questo modello di potere, al contrario delle illusioni del Pd o di Vendola». In piazza anche Rifondazione Comunista «contro il governo Monti, lo strapotere delle banche e degli speculatori», attacca il segretario nazionale Paolo Ferrero. In piazza sono annunciati anche personaggi della cultura, da Moni Ovadia a Gianni Vattimo. Vittorio Agnoletto, già esponente del movimento dei social forum, apre poi le porte a quelle formazioni che «per ora non hanno ritenuto di aderire ufficialmente, pur sapendo che molti dei loro iscritti non vedono l’ora di mandare a casa Monti». Promette poi di esserci, all’evento, anche la destra. Destra per Milano, Destra sociale, Progetto nazionale e Unione patriottica, oltre al sindacato Ugl, sono le sigle che alla vigilia hanno detto sì. «Una battaglia che vogliamo sostenere — spiega Roberto Jonghi Lavarini, esponente dell’estrema destra milanese — Andremo senza segni di riconoscimento per evitare frizioni, al massimo porteremo dei tricolori. Sono finiti gli schieramenti ideologici: se giuste, le battaglie vanno fatte insieme».
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IL GIORNO – QUOTIDIANO NAZIONALE (31 MARZO 2012)
"Occupyamo Piazza Affari", in migliaia alla manifestazione Fiamme all'ingresso di una banca Persone da tutta Italia: Napoli, Torino, Padova e Venezia. Prima un lungo corteo, negozi chiusi per sicurezza e macerie davanti ad alcune banche. Momenti di tensione tra No-Tav e forze dell'ordine
Manifestazione per le vie di Milano (NewPress)
Milano, 31 marzo 2012 - Piazza Affari, piazza Cordusio e via Orefici: il cuore finanziario di Milano è occupato dalle migliaia di manifestanti che hanno appena concluso di sfilare per il centro cittadino per protestare contro il debito e la crisi finanziaria internazionale. Il corteo 'Occupyamo Piazza Affari' era partito verso le 15 da piazza Medaglie d'Oro. Un elicottero della polizia e alcuni reparti antisommossa vigilano sulla manifestazione che per il momento, salvo un po' di tensione e il danneggiamento delle vetrine di una banca, si sta svolgendo senza grandi problemi. Molti gli slogan contro ''il governo Monti-Napolitano'' e per la liberazione ''dei compagni arrestati in Val di Susa''. Tante le bandiere dei sindacati di base, dei partiti extraparlamentari e dei movimenti No-Tav. Dal camion da cui è stata diffusa musica durante tutto il percorso nel centro della città, si stanno alternando dichiarazioni di esponenti politici e sindacali. Alla protesta stanno prendendo parte anche studenti, pensionati, militanti dei centri sociali e alcuni genitori con i bambini al seguito. TENSIONE NO-TAV CON FORZE DELL'ORDINE - Attimi di tensione in via Torino, lungo il percorso del corteo, tra alcuni agenti in borghese e un gruppo di manifestanti che brandiva bandiere dei No-Tav. Infastiditi dalla 'eccessiva vicinanza', secondo i No-Tav, degli agenti che a fianco del corteo vigilavano sulla situazione, un gruppo di una cinquantina di persone ha cominciato a inveire contro di loro mettendoli in un angolo e pretendendo che si allontanassero. Tra gli agenti e i No-Tav, dopo alcuni attimi di tensione, si e' parlato e la situazione e' per il momento rientrata. BANCHE NEL MIRINO - Proprio quando il corteo stava finendo di arrivare davanti a Palazzo Mezzanotte, in una piazza degli Affari completamente gremita, un gruppo di giovani ha fatto l'ennesimo blitz contro le banche. Questa volta gli antagonisti milanesi hanno rovesciato davanti all'ingresso della filiale Unicredit di piazza Cordusio alcuni sacchetti di macerie e detriti, poi hanno tracciato la scritta "Monti boia" sulla vetrina, dove hanno attaccato anche una maxibanconota con il volto di Draghi e la cifra del debito pubblico italiano. Ci sono stati attimi di tensione quando un cordone di carabinieri in assetto antisommossa si è schierato davanti alla banca, poi la situazione è tornata alla normalità. Poco prima, alcuni manifestanti hanno appiccato il fuoco alla porta d'ingresso della filiale Unicredit in largo Crocetta a Milano. A prendere fuoco della colla utilizzata per attaccare delle tavole di legno sulla porta. Le fiamme hanno annerito i vetri, sopra i quali sono state scritti degli slogan contro Monti. Le fiamme sono state spente da alcuni agenti della Digos. Pochi metri più avanti gli antagonisti hanno alzato un piccolo muretto con mattoni e cemento davanti all'ingresso della filiale della Bnl: "Abbiamo chiuso simbolicamente questa banca" ha detto un manifestante dal megafono. NEGOZI CHIUSI - Hanno chiuso i battenti i negozi in via Molino delle armi a Milano, sul percorso del corteo, il primo autoconvocato dai movimenti dopo il 15 ottobre scorso, partito da piazza Medaglie d'oro e diretto a piazza Affari. Le saracinesche sono rimaste abbassate forse per timore di disordini nella manifestazione. BLOCCATO PULLMAN DA NAPOLI - Un giovane manifestante che stava arrivando a Milano per uno dei cortei previsti oggi da parte degli 'indignati', è stato denunciato dalla polizia perchè trovato in possesso di una mazza e di un passamontagna. Il pullman è stato controllato dalla Digos al casello di Melegnano, sulla A/1. Trasportava manifestanti tutti provenienti da Napoli ma non appartenenti a una specifica organizzazione. Sul pullman la polizia ha trovato altre mazze il cui possesso, pero', non e' stato attribuito a nessun giovane in particolare. I TEMI DELLA PROTESTA - Le parole d'ordine riguardano la difesa dei beni comuni pubblici, dello stato sociale, dei diritti civili, la riforma del mercato del lavoro e la messa in discussione dell'articolo 18. Oltre, naturalmente, all'opposizione contro il progetto dell'Alta velocità in Val Susa. Presente anche una piccola delegazione di operai sardi proveniente da Carbonia. Tra i tanti striscioni presenti ce n'è anche uno con il volto di Karl Marx affiancato dalla scritta "Ecco il nostro modello tedesco". Tra i manifestanti c'è anche il segretario del Partito comunista dei lavoratori, Marco Ferrando. Lo slogan più scandito è "giù le mani dalla Val Susa" e "libertà per i compagni arrestati". Nel corteo ci sono anche i lavoratori dell'Alcoa, della ex Wagon-Lits e di altre fabbriche in lotta. Sul corteo, che si concluderà in piazza Affari, vigila un imponente schieramento delle forze dell'ordine con l'ausilio anche di un elicottero della Polizia. Oltre al normale svolgimento della manifestazioni, le forze dell'ordine hanno anche un pensiero in piu': la partecipazione annunciata di movimenti ed esponenti di estrema destra milanese, che venerdì hanno dato per certa la loro presenza in piazza. "Saremo in corteo perche' condividiamo la battaglia contro le banche - ha fatto sapere Roberto Jonghi Lavarini, leader dell'estrema destra lombarda - ma non porteremo nostri simboli, striscioni o sigle per non evitare frizioni". Ma la notizia ha già fatto il giro sui siti di movimenti di sinistra. Su uno di questi, Indymedia.org, si legge: "I fascisti tentano di porsi come referente e di infiltrarsi nei movimenti di protesta. Non avranno spazio".
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In corteo con Fiom e No Tav anche i fascisti. Prove di convergenza?
Alessandro Da Rold
L'idea è dell'Ugl, sindacato di destra Perché non invitare «i camerati» al corteo della Fiom e dei No Tav di Milano? Così in piazza Affari al fianco di Cremaschi e Diliberto ci saranno pure i «fascisti» della Destra Sociale o di Fiamma Tricolore, tra cui Remo Casagrande, detto anche «il Boia di Quarto Oggiaro».
POLITICA
31 marzo 2012 - 09:49
Questa volta non si tratta di una provocazione politica. Di quando la sinistra va in piazza e viene etichettata da commentatori o da rivali come «fascista», per scontri o intolleranze contro le forze dell’ordine. Questa volta, in corteo con la Fiom e i No Tav a Milano contro il governo di Mario Monti, i fascisti ci saranno davvero. Quelli veri. Duri e puri. Nostalgici del Duce Benito Mussolini. Che tra loro si chiamano «camerati» e che non si stringono la mano quando si salutano: l’ultima volta manifestarono contro banche e professori con celtiche, bandiere e saluti romani. Un gruppo di circa 300 persone è stato invitato infatti dai sindacati a portare un contributo a Occupyamopiazzaffari, quella che Giorgio Cremaschi ha definito «la prima vera manifestazione contro Monti e il suo governo». I partecipanti assicurano che ci andranno in forma privata, quasi camuffati, per evitare «provocazioni inutili». Ma il rischio che fette della sinistra extraparlametare milanese possano entrare in contatto con frange di destra è comunque alto. «Tra rivali ci si riconosce facilmente», spiega uno di loro. Il corteo è stato indetto dal comitato No Debito e hanno aderito tutte le forze di centrosinistra e sinistra, tranne il Partito Democratico, Sel e Italia dei Valori.
L’invito ai manifestanti di destra nasce da un'idea di uno dei capi metalmeccanici dell’Ugl, sindacato che nell’ambiente viene anche definito «la Fiom fascista». Così come annunciano con un comunicato, oggi al fianco di Oliviero Diliberto (Pdci) ci saranno «il comitato Destra per Milano, Destra Sociale, Progetto Nazionale e Unione Patriottica in maniera ufficiale ma anche dirigenti sindacali della Ugl (Unione Generale del Lavoro) e tanti simpatizzanti di altre sigle (come La Destra di Storace e la Fiamma Tricolore ) ed anche semplici elettori (od ex elettori) del Pdl, rigorosamente senza bandiere e simboli di partito (per non urtare la sensibilità degli organizzatori e non creare inutili e controproducenti tensioni)».
Del resto, la destra in milanese in piazza c'è già stata il 4 marzo scorso. Per quella che gli organizzatori hanno definito «una splendida mattinata missinna» in piazza San Babila. «Oltre mille Camerati» si legge in una nota, risposero al «richiamo della foresta». Tra loro tutta la «destra milanese», nelle «sue diverse sfaccettature», tra cui Armando Santoro presidente della Unione Nazionale Combattenti della Rsi, l’avvocato Vincenzo Forte (segretario della Unione Patriottica) o il «Conte Grappa» Alessandro Romei Longhena (già sindaco di Noviglio) ed il «Barone Nero» Roberto Jonghi Lavarini (animatore di destrapermilano.blogpost.com), il «vecchio parà» Dario Casorati, il professore Antonio La Bollita (già dirigente missino e sindacalista CISNAL ed UGL) ed il «Boia di Quarto Oggiaro» Remo Casagrande. La partenza è alle 14 da piazza Medaglie d'Oro e arrivo in piazza Affari. «Monti non è la soluzione del problema - ha spiegato ieri Cremaschi nel corso di una conferenza stampa di presentazione davanti all'ingresso dell'Università Bocconi - ma è una parte del problema stesso, non per lui, ma per il programma che rappresenta, lo stesso che sta provocando una catastrofe economica e sociale in tutta Europa, che ha affondato la Grecia e sta affondando il Portogallo, e contro il quale ieri in Spagna è stata fatta una grande manifestazione». Da domani, ha aggiunto, «parte l'opposizione sociale e politica contro il programma di aggiustamento strutturale dell'economia voluto da Fmi e Bce» Roberto Jonghi Lavarini, orgoglioso fascista, detto anche il Barone Nero, la spiega così: «Scendiamo in piazza perchè condividiamo pienamente il grido di dolore, la forte rabbia e la giusta protesta dei lavoratori e produttori di tutte le categorie, per colpa di una crisi finanziaria sistemica mondiale causata dai parassiti-usurai-speculatori delle banche d'affari e del capitalismo internazionale, ovvero dagli stessi che oggi vorrebbero, attraverso il loro rappresentante Mario Monti, espropriare il nostro popolo e la nostra nazione della nostra sovranità e della nostra libertà, per instaurare una vera e propria dittatura tecnocratica e plutocratica».
http://www.linkiesta.it/Fiom-fascisti-piazza-affari-banche-governo-monti
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News
L'occupazione pacifica di piazza Affari e la Fiom che si spacca in due
Alessandro Da Rold
E' stato un corteo «sobrio» quello organizzato a Milano contro il governo Monti dai sindacati di base e i No Tav Critiche all'esecutivo e al presidente Napolitano, ma anche le forze dell'ordine parlano di «una manifestazione tranquilla». Smentito chi pensava che arrivassero i black bloc, mentre la Fiom è sempre più spaccata.
31 marzo 2012 - 20:37
Chi si aspettava black block e violenza al corteo contro il governo Monti di Milano, organizzato dal movimento No Debito insieme con le sigle dei sindacati di base e i No Tav, è rimasto deluso. Al contrario di quanto titolato in questi giorni dal Giornale di Vittorio Feltri, circa 10mila persone hanno marciato in modo pacifico nel centro del capoluogo lombardo, tra lo shopping del fine settimana meneghino, al grido di «Monti attento, ancora fischia il vento». È stata una manifestazione «sobria» quella di Occupiamo Piazza Affari. Ma senza loden, con una nuova edizione del giornale Lotta Continua e un unico modello tedesco da applicare all'articolo 18 che vuole riformare il ministro del Welfare Elsa Fornero: il filosofo Carl Marx. È stato il ritmo del bonghi e dei balli dei tanti lavoratori di colore iscritti al Cub a segnare la marcia della protesta contro il governo dei padroni e del duo «Monti-Napolitano». C’era pure una piccola delegazione di destra camuffata, a cui la questura ha intimato in mattinata di non presentarsi dopo gli annunci di ieri. Roberto Jonghi Lavarini, detto il Barone Nero, si è presentato lo stesso con un centinaio di persone. Qualche manifestante si è lamentato. Ne è nata una piccola scaramuccia, ma esponenti dell’Ugl, sindacato di destra, e altri sindacalisti di sinistra li hanno difesi. Sarà che i bersagli politici sono più sobri, un tempo c'era Silvio Berlusconi, ma a parte qualche scritta sulle banche, un paio di fumogeni subito spenti da altri manifestanti di fronte a una sede di Unicredit, questa volta non si sono registrati momenti di tensione con le forze dell’ordine. Corre voce che l’ala dura dei centri sociali milanesi, quelli del Vittoria e del Cantiere, sia rimasta a casa. O meglio, che gli organizzatori abbiano sconsigliato di venire per «alimentare tensione inutile». Per questo motivo, il corteo partito da piazza Medaglie D’oro in corso di Porta Romana ha risparmiato tutti i negozi simbolo del capitalismo, come Mc Donald o la boutique Zara.
Certo, un pullmann proveniente da Napoli è stato fermato al casello di Melegnano con a bordo mazze da baseball. Ma l'unico momento di tensione «verbale» è stato tra i No Tav e i carabinieri in tenuta antisommossa («La Valsusa non si tocca») di fronte alla Banca d'Italia. Le stesse forze dell’ordine hanno riconosciuto che è stato un corteo «complessivamente sotto controllo». Sarà anche per questo che secondo alcuni partecipanti si sono visti in giro pochi «studenti» e «giovani»? Qualche strascico di polemica nel movimento, però, la «prima manifestazione nazionale contro il governo Monti» (copyright Giorgio Cremaschi) la sta lasciando. Inizia a crearsi una divisione tra le frange dei centri sociali, mentre la più vistosa delle spaccature è quella dentro la Fiom. La manifestazione aveva tra gli organizzatori appunto Cremaschi, presidente del Comitato Centrale Fiom Cgil, ma di bandiere del sindacato non se ne sono viste. Maurizio Landini, segretario, non ha appoggiato l’iniziativa, anche perché, hanno chiosato alcuni iscritti durante il sit in in piazza Affari, «starebbe cercando di riavvicinarsi alla Cgil di Susanna Camusso».
Il gruppo più folto di manifestanti è stato quello composto dai valsusini, che hanno ricevuto la solidarietà di tutti gli altri partecipanti. Poi i Carc, bandiere di Alternativa Politica, Sinistra Critica e altro ancora. Un manifestante nudo si è presentato in piazza Affari senza creare particolare scalpore, tra raffigurazione della Piovra finanziaria e diversi insulti a banche, Monti e Napolitano. «Il licenziamento economico scardina l'articolo 18 ed è ridicolo dire che la reintegrazione impedisce gli abusi. , ha spiegato Cremaschi di fronte al dito medio di Maurizio Cattelan. E alla domanda sul fatto che mancassero le sigle sindacali, Cremaschi ha risposto secco «Questa è una manifestazione specificamente contro il governo Monti mentre la Cgil ha deciso una politica di iniziative sindacali. Invece qui si vuole costruire un'opposizione più ampia e trasversale alle politiche del governo e che raccolga l'opposizione sociale e anche la No Tav».
Il leader No Tav, Alberto Perino, all'arrivo del corteo in piazza Affari ha attaccato di nuovo l'esecutivo: «Il governo Monti è il peggiore della storia della Repubblica, perchè è un governo teppista. Monti vada fuori dalle scatole, torni a casa». Le critiche sono state soprattutto per Napolitano: «Il presidente della Repubblica non difende la Costituzione, si comporta come uno zar - ha dichiarato - si diceva un uomo di sinistra, io lo considero un sinistro». Il clima comunque tranquilo del corteo non ha dissuaso l'ex vicesindaco di Milano Riccardo De Corato a un attacco a testa bassa: «Quella che è stata la mobilitazione della Fiom, dei Cub, di Usb, dei no-global, dei No-Tav, degli antagonisti arrivati con bus da Roma, da Napoli e da tutto il Nord, ha visto radunato secondo la polizia solo alcune migliaia di persone, un bel flop per le tante sigle messe in campo».
http://www.linkiesta.it/Corteo-Milano-Occupiamo-Piazza-Affari-No-Tav-No-Debito
venerdì 30 marzo 2012
Anche noi OCCUPYAMO PIAZZA AFFARI...

Non ci interessano le posizioni politiche e culturali di chi ha promosso questa iniziativa. Noi non abbiamo pregiudizi e preconcetti ideologici! Siccome si tratta di una sacrosanta battaglia contro le infami speculazioni finanziarie delle banche internazionali ed anche contro questa miserabile classe politica italiana, incapace e servile, domani: scenderemo in piazza anche noi!
Manifesteremo in difesa della giustizia sociale e della nostra sovranità nazionale, popolare, politica, economica e monetaria! Urleremo la nostra rabbia contro i parassiti delle banche e delle borse che soffocano l'economia reale, colpendo ed impoverendo tutti i lavoratori, i precari come la sana borghesia produttiva, i giovani ed i pensionati, le giovani coppie e le famiglie italiane.



martedì 27 marzo 2012
movimento ALTERNATIVA ai partiti



Nasce la prima lista civica nazionale, denominata ALTERNATIVA AI PARTITI, si tratta di un movimento di opinione, di una rete trasversale di associazioni culturali e di categoria, di movimenti politici locali e di comitati di protesta di tutta Italia.
Fra i promotori: Artigiani Romani, Camionisti-Agricoltori-Taxisti, Centri di Azione Agraria, Circoli de Il Borghese, Comitato dei Cinquecento, Consulta dei Pensionati, Crociata per l’Italia, Italia Cristiana, Melograno Mediterraneo, Militia Christi, Movimento dei Forconi, Movimento Identitario, Movimento di Liberazione Fiscale, Movimento Tradizionalista, Noi Meridionali, No Tav - No Euro - Tradizione Alpina, Partito della Terra, Pensionati Uniti, Veneto e Libertà.
Presidente del coordinamento è stato acclamato il Principe "nero" Lillio Marescotto Sforza Ruspoli di Cerveteri che sarà coadiuvato dal Generale dei Carabinieri Antonio Pappalardo, dall’Avv.Prof. Filippo De Jorio e dal Dott. Giovanni Visconti.
Alla conferenza stampa di presentazione del movimento, che si è tenuta a Roma nel prestigioso Palazzo Ruspoli, oltre ai rappresentanti delle varie sigle aderenti alla iniziativa ed a numerosi giornalisti, era presente, come osservatore, anche il Conte Prof. Fernando Crociani Baglioni di Serravalle di Norcia, Presidente del Centro Studi Storici e Politici Patria e Libertà. Al Principe Ruspoli, storica figura della destra radicale, tradizionalista ed identitaria europea, sono giunti gli affettuosi saluti ed auguri dell’On. Mario Borghezio (Eurodeputato della Lega Nord), del “barone nero” Roberto Jonghi Lavarini (animatore del blog-movimento Destra per Milano) e, soprattutto, di Jean Mary Le Pen (capo carismatico del Front National francese e padre di Marine, candidata alle elezioni presidenziali).
ALTERNATIVA AI PARTITI sosterrà liste e candidati già alle imminenti elezioni amministrative (a Verona, come a Roma ed a Palermo), preparandosi a presentare suoi candidati alle prossime elezioni politiche.
«Il primato dell'etica sulla politica e della politica sull'economia: questo è il primo punto, la premessa del nostro programma.” Ha dichiarato il Principe Ruspoli, aggiungendo: “Dopo anni di sofferto silenzio indotto dal disgusto per gli errori e le ruberie della classe politica, è necessario dare un nuovo impulso al nostro Paese e un'occasione a chi in maniera disinteressata desidera impegnarsi nella vita pubblica”.
http://www.pensionatiuniti.org/notizie/258-una-crociata-per-litalia-e-per-leuropa-video-del-convegno.html
http://www.sforzaruspoli.com/
Agenzia Stampa ITALIA InFORMA - 26 marzo 2012
lunedì 26 marzo 2012
venerdì 23 marzo 2012
Milano, 23 marzo 2012: ONORE e FEDELTA'

Anche questo venerdì pomeriggio, 23 marzo 2012, giornata primaverile ma lavorativa, Milano ha ricordato ed onorato, chiamando il tradizionale Presente, i Martiri della Rivoluzione Fascista sepolti al Cimitero Monumentale, ovvero gli squadristi milanesi (Aldo Sette, Franco Baldini, Ugo Pepe, Eliseo Bernini, Edoardo Crespi, Emilio Tonoli, Cesare Melloni, Paolo Grassigli, Enzo Meriggi Bonmartini, Loris Socrate, Vittorio Agnusdei dei Pensi, Orazio Porcù e Luca Mauri) caduti combattendo contro la sovversione e la canea rossa.
Ad organizzare la cerimonia, come sempre, la storica Unione Nazionale Combattenti della Repubblica Sociale Italiana (rappresentata dai reduci Dario Buzzi ed Armando Santoro) e la gloriosa Associazione Nazionale Arditi d’Italia (rappresentata da Leonardo Romano e dal capitano Francesco Lauri). Hanno ufficialmente aderito la Fiamma Tricolore (rappresentata da Attilio Carelli), Forza Nuova, Lealtà e Azione e l’Unione Patriottica. Erano presenti, anche se i forma strettamente privata, anche Mamo Turci del Popolo della Libertà e Valerio Zinetti della Lega Nord. Sono intervenuti una cinquantina di patrioti, fra questi, alcuni noti militanti della destra milanese: Francesco Cappuccio (animatore del Circolo Letterario Ritter), Remo Casagrande, Roberto Jonghi Lavarini, Antonio La Bollita ed il ricercatore storico Pierangelo Pavesi.
Il Comandante ARMANDO SANTORO (già Volontario nelle Fiamme Bianche e nella Legione Autonoma Ettore Muti della Repubblica Sociale Italiana), Presidente della Unione Nazionale Combattenti della RSI, Presidente della Associazione Fiamme Nere e Socio Onorario della Associazione Nazionale Arditi d'Italia.
giovedì 22 marzo 2012
Chi è ROBERTO JONGHI LAVARINI

Agenzia ITALIA INFORMA: Chi è ROBERTO JONGHI LAVARINI
Milano, 22 marzo 2012
Roberto Jonghi Lavarini ha 39 anni, è felicemente sposato con Veronica ed ha due figlie di 10 e 5 anni, Beatrice e Ludovica. Laureato in Scienze Politiche alla Università Statale di Milano, lavora come consulente immobiliare nella società di famiglia ed è iscritto a diverse associazioni di categoria. Cristiano Cattolico praticante, fedele alla Tradizione, è Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e Volontario del Corpo Italiano di Soccorso del Sovrano Militare Ordine di Malta. Appassionato di storia, cultura, araldica, tradizioni religiose e popolari, enogastronomia e sagre paesane, è molto legato alle radici ed alla identità Walser (tedesco-vallese) della propria famiglia e fa parte del gruppo folkloristico del suo paese di origine, Ornavasso. Da sempre coerente militante di destra, è stato: Segretario Provinciale del Fronte della Gioventù di Milano, Dirigente Provinciale del Movimento Sociale Italiano, Dirigente Regionale di Alleanza Nazionale della Lombardia, Consigliere Circoscrizionale e Presidente della Zona Porta Venezia. Attualmente, per scelta, non ricopre alcuna carica politica e non è iscritto a nessun partito.
INFO: www.robertojonghi.it CONTATTI: robertojonghi@gmail.com
mercoledì 21 marzo 2012
23 marzo 1919 - 2012

Anniversario di Fondazione dei Fasci di Combattimento (Milano, Piazza San Sepolcro)
Venerdì 23 Marzo 2012 - alle ore 15.00 - al Cimitero Monumentale di Milano
L'Associazione Nazionale Arditi d'Italia e la Unione Nazionale Combattenti della R.S.I.
onorano i "Martiri della Rivoluzione Fascista" e gli "Squadristi del Fascio Primogenito"
lunedì 5 marzo 2012
Oltre 30.000 patrioti, con LA DESTRA, a Roma!

Oltre trentamila patrioti alla manifestazione nazionale, organizzata, a Roma, da LA DESTRA di Francesco Storace (Teodoro Buontempo, Nello Musimeci ed Adriano Tilgher), "contro il governo plutocratico Monti, in difesa della nostra sovranità nazionale, popolare e monetaria". Presenti anche: Donna Assunta Almirante, il Principe Lilio Sforza Ruspoli di Cerveteri, Piero Puschiavo di Progetto Nazionale, Giuliano Castellino della Destra Sociale ed il Conte Prof. Fernando Crociani Baglioni di Patria e Libertà.
Una FIAMMA di orgoglio e di speranza!
Splendida mattinata missina, ieri, in Piazza San Babila a Milano. Oltre 1.000 Camerati hanno risposto al “richiamo della foresta”, partecipando alla manifestazione del Movimento Sociale Fiamma Tricolore "contro il governo plutocratico Monti e la giunta rossa Pisapia". Sono intervenuti come oratori: l’On. Prof. Luca Romagnoli (segretario nazionale, già eurodeputato), Attilio Carelli (dirigente nazionale e responsabile del dipartimento Cultura, Memoria ed Identità), Stefano Salmè (responsabile organizzativo del nord Italia), il Conte Gianluca Bonazzi di Sannicandro (segretario regionale della Lombardia, già Segretario del Fronte della Gioventù di Milano), l’Avv. Gabriele Leccisi (federale di Milano, degno figlio di Domenico, storico deputato missino e trafugatore della salma di Benito Mussolini). Alla manifestazione, in segno di solidarietà politica e condivisione ideale, ha partecipato, con le proprie bandiere, anche una folta rappresentanza di Forza Nuova, guidata dai suoi dirigenti locali Duilio Canu e Marco Mantovani.
Ma, al comizio missino, era presente, praticamente, tutta la “destra milanese”, nelle sue diverse sfaccettature: Armando Santoro (presidente della Unione Nazionale Combattenti della Repubblica Sociale Italiana, già Volontario nella Legione Autonoma Ettore Muti) con Sergio Spinelli (già Volontario nelle Fiamma Bianche della RSI, storico militante e consigliere di zona del MSI), il “fedelissimo” Capitano Francesco Lauri (dirigente della gloriosa Associazione Nazionale Arditi d’Italia), Luca Di Grazia (esponente de La Destra di Francesco Storace, appena rientrato dalla manifestazione di Roma) e l’Avv. Vincenzo Forte (segretario della Unione Patriottica), Generoso Melorio (rappresentante del Movimento per l’Italia di Daniela Santanchè) e l’Ing. Guido Puccinelli (del movimento Destrafuturo nel Popolo della Libertà), il ricercatore Pierangelo Pavesi (presidente del centro studi Spazio Storia) ed il Prof. Massimo Grecchi (della associazione culturale Sinergie), il “Conte Grappa” Alessandro Romei Longhena (già Sindaco di Noviglio) ed il “Barone Nero” Roberto Jonghi Lavarini (animatore di destrapermilano.blogpost.com e della sua, oramai famosa, mailing-list), Roberto Perticone (presidente dell’associazione culturale Vox Populi e rappresentante ufficiale di Marine Le Pen in Italia), il giornalista Walter Jeder (indimenticabile voce animatrice di Radio University), Dario Macchi (capo carismatico dei paracadutisti milanesi) ed il “vecchio parà” Dario Casorati, il Prof. Antonio La Bollita (già dirigente missino e sindacalista CISNAL ed UGL) ed “il Boia di Quarto Oggiaro” Remo Casagrande (storico attivista della destra radicale, così etichettato dai compagni del suo quartiere).
Fra le centinaia di patrioti (di ogni età, estrazione e provenienza) che hanno partecipato al presidio, numerosi ex missini, ora nel PDL, "venuti a rilassarsi ed a respirare aria buona" dopo il loro congresso cittadino, tenutosi il giorno prima. Ma il dato certamente più significativo ed indicativo, da un punto di vista politico, non sono i tanti delusi dal PDL, presenti al comizio, ma i tantissimi milanesi "della domenica" che si sono fermati, prima incuriositi e poi interessati, ad ascoltare gli interventi degli oratori missini, dimostrando quanto spazio politico ed elettorale potrebbe avere, anche in Italia, un Fronte Nazionale (popolare e sociale) come quello francese. L'inno della Falange spagnola, il Domani appartiene a noi e, naturalmente, l'Inno a Roma, anche grazie alla bella coreografia (sventolio di bandiere e fumogeni tricolori), han suscitato antichi ricordi e tanta emozione, riaccendendo in tutti i presenti una fiamma di orgoglio per il passato, di speranza per il futuro e di impegno per il presente. (Agenzia Italia InForma)
http://www.fiammatricolore.com/news.php?id=703
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